domenica 3 agosto 2008

QCC (quello che conta)

Stavo riflettendo sul fatto di come sia bello stare vicino a delle persone che affrontano per la prima volta qualcosa di importante e che tu hai già passato…si, parlo del matrimonio. Questa pace interiore dell’esperienza già vissuta ed assimilata ti permette di vivere con meno stress gli eventi che si susseguono in un turbinio di persone cose ed eventi inarrestabile…

A casa dello sposo tutti erano impazziti, dalle prime luci dell’alba tutta l’operosa famiglia era alle prese con i preparativi per il rinfresco pre-matrimonio. Tutti in fibrillazione soprattutto dopo che lo sposo si è presentato vistosamente stanco e con delle occhiaie da notte insonne. Scatta l’operazione “sister and friend” per rimediare all’occhio spento con dei prodotti appositi per rendere invidiabile una borsa notturna…sempre se applicato nel modo e momento corretto…infatti il povero sposo si ritrova lacrimante in bagno cercando di alleviare il dolore con dell’acqua corrente…Ma purtroppo le prove non finiscono qui…dopo essere stato oggetto dei tentativi di sistemazione delle sorelle, i parenti tutti riescono in una maniera che solo una famiglia numerosa può fare, ad agitare una persona che fino a pochi minuti prima era tranquilla e pacata come non mai…non a caso, parentesi personale, prima del mio matrimonio me ne sono stato a casa da solo senza parentado fino a quando mi è stato possibile farlo.

Tutti alla cerimonia, adesso che è agitato al punto giusto possiamo andare!

Mentre attendiamo l’arrivo della sposa c’è il rischio che, causa 500 gradi fahrenheit all’interno della vettura degli sposi, i palloncini implodano risucchiando in un vortice di calore tutto il paese…per “fortuna” la temperatura esterna si adegua a quella interna della macchina effetto serra e quindi evitiamo l’implosione ma cominciano a sciogliersi lentamente anche i nostri vestiti…

Poi per fortuna arriva la sposa, splendida nel suo meritatissimo quarto d’ora di ritardo.

La cerimonia è semplice e emozionante ed il lungo applauso dopo le promesse lascia il segno sulle guance di molti degli invitati…

Io cedo ed esco dalla chiesa, con la scusa di andare a prendere il riso che abbiamo portato in macchina, non entro più. Chiaramente trovo metà degli invitati fuori che boccheggiano allegramente, con vestiti maculati che prima non lo erano, mentre tentano di trovare ristoro in brezze d’aria che non esistono…

Gli sposi escono e, dopo un attimo di imbarazzo, incitati dai parenti e amici tutti, liberano la macchina dai palloncini esplodendoli uno ad uno, con una certa ferocia verso gli ultimi…forse per sfogare la tensione di una anno di preparativi, tanto che siamo un po’ spaventati dalla veemenza dei loro movimenti…

Finita la cerimonia tutti di corsa alle macchine e tutti ad accendere l’aria condizionata. Nel groviglio di auto che tentano una manovra, dalla più semplice alla più azzardata, riesco a centrare col povero Ivo (la mia macchina) il mercedes dello zio dello sposo…maporc…lui non riesce nemmeno a tentare una fuga perché era fermo col motore spento che attendeva lo sgroviglio della situazione…dannato punto morto dello specchietto…

Arriviamo nella location della cena (un castello d’altri tempi) e ci sediamo all’ombra di un albero a fare spola tra un prosecco magnum, acqua allo zenzero, succo di mela e champagne. Il fotografo comincia, o meglio, continua nella sua lunga e imperterrita azione di chiamare le varie famiglie per fare una foto con gli sposi…

Dopo aver soggiornato all’aperto ci rechiamo alla sala dedicata alla cena e l’aria climatizzata (settata sui 12 gradi da due giorni) mi coglie piacevolmente soddisfatto mentre mi adagio al tavolo. Comincia la decimazione del nostro tavolo…i primi cugini ci abbandonano perché richiamati al nido familiare, i secondi cugini ci lasciano dopo il secondo ed infine i terzi cugini lasciano la sala mentre io temporeggiavo in un’eterna pausa cicca. Totale: da 8 al tavolo rimaniamo in 2, per fortuna la sorella dello sposo ci allieta con moroso in assetto da festaiolo sfrenato, ottimo compare per ottenere una serata degna di nota!

L’incarico a me affidato dalla madre dello sposo fallisce miseramente dopo la prima nota. La musica di sottofondo infatti, all’inizio a volume esagerato, dopo un mio tentativo di abbassare il volume tramite le hostess, viene totalmente a mancare, ergo: no music. Per fortuna il party viene tenuto in piedi attraverso i miseri e adolescenziali tentativi di abbordaggio di una sedicenne da parte dei cugini allupati.

Terminata la cena si passa all’open bar esterno. Dopo un moijto che definire orribile è un gran complimento, mi tolgo scarpe e calze e mi getto in pista! I problemi però sono sempre in agguato…dopo aver sponsorizzato metà degli invitati con le mie sigarette (in effetti è un po’ un evento) ricordo con raccapriccio che il secondo pacchetto è rimasto in macchina (1 km di dislivello verso il basso).

Con fare disinvolto mi reco dall’autista del pullman che, in cambio di un gin tonic, si offre di accompagnarci a valle per poi portarci al castello again. Fantastico.

Riottenute le sigarette, debellate le zanzare con il gin tonic mi rifondo in pista guidato dal frontman di colore che incita i partecipanti al ballo selvaggio…

Meglio non parlare del rientro a casa…comunque il fatto che stia scrivendo è già un buon segno!!!

1 commento:

  1. Ottima ricostruzione di un matrimonio. Alla fine è andato tutto bene. Auguri agli sposi!
    Piergiorgio

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