lunedì 26 dicembre 2011

Vivo o morto o X


Ed eccoci qui. Vivi alla fine del 2011. Compendiando. Soprattutto con il vero post numero 200 (duecento). Uno zelante visitatore mi ha fatto notare cortesemente che il precedente era il 199esimo. Vabbè. Chiedo scusa ufficialmente. Ma torniamo a noi.
In questo periodo di illuminata illuminazione dovuto principalmente al freddo polare che mi assale come un orso mentre sfreccio in bici evitando i passanti che soggiornano nella ciclabile come se fosse un marciapiede pedonabile (ok ok la smetto) ho deciso di compendiare l'anno che volge al termine, come la sesta serie di Dexter.
Natale. Finalmente comincia ad acquisire un significato altro per me, ex freddo cinico bastardo consumista. Meno male che ci sono i figli a portare un po' di conoscenza in questo mondo principalmente corrotto e corruttibile ma con un sottofondo di gioia e bellezza indicibile, che per vederlo, lo strato, bisogna scavare non poco...
Quindi una ritrovata attenzione a ciò che mi circonda, vedendo sia il marcio che il buono che contraddistinguono tutto il mondo (Yin e Yang eccetera eccetera) e cercando di trovare un equilibro in tutto ciò, gettando il superfluo e tenendo il buono, anche di chi mi sta sul cazzo, che non è poco.
Un fine 2011 alla ricerca si può dire, ricerca più profonda, meno alla carlona, come direbbe la mia prof del liceo. Un fine anno che dissotterra e porta alla luce cose belle e cose brutte, vecchie e nuove, trite e ritrite (queste non sono opposti in realtà ma sticazzi).
Tanta musica nuova e poco orecchiabile ai più, una dissertazione su mucche grandi e piccole e su bmw e honda, non chè su cavalli con le gambe aperte e papere che si lavano i denti. Chiamiamola autodeterminazione via.
Lista di cose importanti spuntata e ridimensionamento degli hobby. Tentando di vendere la moto ma o è il periodo o non c'è mercato perchè mi hanno chiamato solo in due e proponevano baratti...mah, la crisi?
Macchina nuova. Bella bella. Tanti debiti ma per fortuna i soldi non sono ancora diventati un problema visto che sono ancora pochi...
Quindi un 2011 fondamentalmente positivo. Veniamo ai risultati:

2011.
- diemmeci smetterà di gareggiare per il puro e semplice gusto di gareggiare. Cercherà di portare a termire le gare iniziate vivendole come crescita e non come competizione.
Si, questo obiettivo lo considero raggiunto, o perlomeno a un livello ordinario di coscienza.

- smettere di fumare
Se smettere vuol dire fumare solo nelle occasioni speciali (feste e uscite serali) allora ho centrato anche questo

- andare a picchiare un po' di persone (agonisticamente parlando)
...ci sono riuscito solo per un paio di mesi...

- conseguentemente al punto precedente perdere qualche chilo
...eh sticazzi...

- fare un po' più di ferie (proposito indotto)
Due settimane filate al mare sono state un toccasana!

- giocare meno a poker (indotto) e vincere di più
Firmato un contratto per giocare meno e attualmente in positivo! VAMOS!

- fare qualche lavoretto extra (meglio se retribuito)
Qualcosa si muove!

- smettere di cambiare casa
Smesso!

- conseguentemente appendere i quadri alle pareti di questa
...da fare...

- fare un bel giro in moto (un weekend)
...qui caduto miseramente (in tutti i sensi)

- leggere molti libri e leggere meno feisbuc, conseguentemente scrivere di più sul blog
Libri fino alla metà dell'anno, feisbuc insomma, blog meglio

2012
Amare alla follia mia figlia
Andare ai concerti di Soundgarden e dei Porcupine Tree
Mettere in ordine le cose del passato
Vendere la moto
Leggere leggere leggere
Vincere un bel torneone di poker
Portare la mia FAMIGLIA in vacanza
Telefonare di più
Aspettare di meno
Non arrabbiarsi per gli altri
Andare a letto più presto

Postilla al post di fine anno: rileggendo quello che scrivevo sul Natale solo qualche anno fa (l'ho fatto perchè in giro ci sono molti post natalizi alla merry fucking xmas) mi rendo conto che per me é cambiato parecchio. La cosa che posso dire, a tutti quelli che come il me di un tempo pensano che il Natale sia solo la parte brutta (festoni, parenti che non vuoi vedere, convenzioni a cui sottostare), è che, come del resto in tutto quello che facciamo, c'è anche la parte bella. In ogni cosa, qualsiasi cosa, facciamo c'è all'interno, nascosto e spesso invisibile, c'è il tutto. Il bene e il male, il bello e il brutto, la gioia e il dolore, la falicità e la tristezza, la vita e la morte. Riuscire a vedere il si e il no in tutto quello che ci circonda sarebbe un altro bel desiderio per il 2012, per vedere la realtà con più oggettività, senza farsi trascinare dagli eventi ma vedendoli e governandoli. Buon Natale passato presente e futuro e buon anno!

200 di questi post! E anche qualcuno in più!

Vi siete chiesti del titolo? Bravi! Continuate a farlo

mercoledì 14 dicembre 2011

200 e non sentirli

Eccoci. Ci siamo arrivati finalmente! 200 post per questo piccolo blogghino privato. Ultimamente valvola di sfogo. Ormai lontani i tempi in cui insultavo gratuitamente il Natale e il giorno del mio compleanno. Giunto a una maturità inaspettata in questo periodo sto facendo i conti con il mio passato e inevitabilmente anche con il presente. Devo dire che la conoscenza del passato e delle sue dinamiche aiuta non poco a focalizzare sul presente e a fare un po' di ordine in questo bellissimo casino che è la vita. Questo confusionario disallineamento è di difficile gestione ma aiuta a vedere cosa c'è in tavola per poi riordinare il tutto in maniera più coerente e utile. Un po' come un piccolo tsunami interno, da fuori sembra tutto uguale, tranne la barba bianca e che continuano a confondere nome con cognome, ma dentro qualcosa si muove e ribolle. Periodo molto importante questo, dove, nonostante gli alti e bassi, va molto bene e le cose importanti sono chiaramente definite nella mia testa. 
Tra un po' poi rivoluzioneremo anche la vita esterna con l'arrivo della piccola Dinda che pareggerà i conti maschi/femmine in famiglia. Famiglia. Ecco la parola che ben riassume quello che ci stiamo accingendo a essere e diventare. Una famiglia. Poi basta, credo...


p.s. devo togliere la possibilità di "reagire" ai post del blog...da quando ho messo quelle caselline (tipo gli "ilike" di feisbuc) i commenti, già abbastanza scarni, sono scemati ulteriormente....commentate gente commentate!!!

disappointment

Era da un po' che avevo in mente questo post. Il leit motiv è sempre un po' lo stesso, quello delle aspettative...in un certo qual modo...
Qui però abbiamo una variante, cioè il vero interesse delle cose.
È indubbio che una cosa nuova all'inizio sia trainata sia dal sentimento che la permea sia dal fatto che, banalmente, sia nuova e l'entusiasmo la faccia da padrone perlomeno all'inizio.
E poi?
Qui c'è il nodo. È un po' quello che dico quando un amico mi chiede se insistere o meno con una ragazza (o mi chiedeva visto che adesso son quasi tutti ammogliati, fidanzati o figliati).
Visto che non si risponde mai con un'affermazione, soprattutto quando non si conosce la risposta, quello che dico è: ma a lei ci tieni? Se la risposta è si allora vai, investi tutto te stesso e se non va almeno ci avrai provato. Se invece la risposta è no hai risparmiato del tempo prezioso per cercare l'amore altrove.
Ecco. Quando subentra la routine tutto sta in questo: voglio davvero stare in questo posto? Mi trovo bene con questi colleghi/amici/parenti? Si? Allora spacca! No? Meglio che qualcosa cambi allora...
Ammetto che rendersi conto di questo può avvenire in molti modi, da quello brutale, veloce e molto sofferto a quello indolore ma lentissimo.
Nel secondo caso poi è difficile uscirne, soprattutto per questioni di lavoro/affetto che spesso sono molto più intricate di un logico e razionalissimo "non sto bene vado via".
Certo, tutto si può fare, come mi era successo per un vecchio lavoro, e andare in 4e4=8 fuori dai maroni senza un lavoro di supporto ma volete mettere?
Stare in un posto dove non ti senti a tuo agio e perdere mesi della propria vita? Ma scherziamo? Via. Subito.
Ma per un lavoro è anche più facile, a mio avviso. Quando si tratta di persone è molto difficile soprattutto perchè non tutti sono critici nei propri confronti e alcuni difficilmente mettono in dubbio modalità e comportamenti che attuano, soprattutto se sono comportamenti meccanici e inconsci.
Vai a spiegare tu che dicendo questa o quell'altra cosa ferisce questa o quest'altra persona a uno che non se ne rende nemmeno conto!
Quindi altro nodo. Te lo dico e mi mandi a cagare perchè non capisci? O non te lo dico e vado via? Oppure non te lo dico e rimango ma non sono a mio agio? Chiaro che ci sarebbe la quarta, corretta, soluzione: sto e con calma te lo faccio capire senza star male, ma come sempre tutto questo è molto difficile.
Soprattutto quando si vanno a toccare meccanismi dentro di noi che sono in atto da 30 e passa anni. Agire diversamente è sempre problematico nei confronti di quello che è il nostro essere.
Nella soluzione corretta c'è anche l'accettazione di quello che sono gli altri e prenderli per quello che sono, senza tentare di far capire o spiegare o chissà che, nella buona e nella cattiva sorte, un po' come il matrimonio.
Ma qui ritorna il nodo. Non posso dilapidare tempo ed energie per capire il mondo, che già ne ho del mio, quindi per forza di cose (l'energia disponibile è quella che è) faccio selezione.
Poi se anche la pratica me lo fa capire...se sono sempre io a cercare una persona che poi quando ci sto assieme non mi mette a mio agio chi me lo fa fare di continuare? E se sono sempre io che insisto per ritrovarci e stare assieme e mi sbatto chi me lo fa fare? Dopo un po' mollo la presa e sposto il tiro non necessariamente agli antipodi ma semplicemente verso una direzione dove le cose scorrono facilmente senza difficoltà.
È anche un discorso logico, visto dal punto di vista dell'altro: non ho molto di cui parlare con te quindi ti chiamo solo se ho bisogno o se mi sento in colpa perchè è passato troppo tempo o solo perchè oggi si e per due settimane no. Quindi perchè dovrei forzare le cose io e tentare di cavare il sangue dalle rape (ah, i saggi)? Probabilmente era un percorso obbligato e in questo non c'è nulla di male. Esserne consapevoli è già metà dell'opera e sicuramente aiutare ad accettare i pregi e i difetti miei e del mondo. Forse la cosa che più mi infastidisce, altrimenti non credo mi starei sfogando nel mio blog, è un po' la non capacità generale (capita spesso anche a me) di vedere il mondo con gli occhi degli altri. Del dare per scontato. Dell'aspettarsi che gli altri si comportino come faresti tu. Del parlare parlare e poi non fare, del parlar bene e razzolare male, dell'ipocrisia che si accentua sotto natale, di tante altre piccole cose che fanno la differenza.
Esempione: amico 1, puoi non vederti per mesi e poi è come aver lasciato il discorso la sera prima. Altro amico, puoi vederti anche tutte le sere ma c'è sempre un nonsoche di non detto, che aleggia, che non vi fa sentire bene...Vi è mai capitato?

lunedì 12 dicembre 2011

Dedicato a colui che nello stress è come me


Ci sono momenti in cui hai un casino di cose da fare ma non riesci a cominciarne nemmeno una...vi è mai capitato?
Quindi non faccio un kaiser e scrivo. Scrivo perchè ci sono alcuni momenti in cui vorresti un rastrello per portare al tuo livello (minore o maggiore non ha importanza) tutti i guidatori del mondo. vorresti con una paletta spazzare via chi guida diversamente. Con un pennino resettare le modalità differenti di guida. E fare in modo che TUTTI si comportino allo stesso modo. identico. Sincronizzato. Come te. uguale uguale.
Analizziamoli:
CASO A - sei in macchina
1. fermo al semaforo imprechi per il distrattone di turno che ti ha fatto perdere il verde e sei fermo al rosso, il secondo, in 2 minuti, oppure sei passato infrangendo mille codici e ti bulli dietro gli insulti di tua moglie. la mattina bere tanto caffè.
2. ci sono due corsie, una rotonda da due corsie ed esci in due corsie, ma tutti stanno su quella di destra insultando chi, senza infrangere nessuna regola, viaggia su quella di sinistra. il codice della strada è in evoluzione e tu no. Conosci Darwin?
3. nel caso precedente il mona che ti sbuca fuori, soprattutto se sei in moto, senza guardare, c'è sempre. Quando si perde la pazienza accertarsi di perderla quando non passa nessuno.
4. due corsie che diventano una c'è sempre il mona che, per principio, non ti vuole far passare, imbottigliando di fatto il traffico. Tanto dobbiamo passare tutti, hai proprio il pisello così piccolo?
5a. immissione in tangenziale: caso 1 - io sono in tangenziale, se ho spazio alla mia sinistra, te lo giuro, mi sposto e ti faccio passare, ci mancherebbe. ma se ho un caccia bombardiere che viaggia a mach 3 e un camion davanti perchè mi tagli la strada? Fermati no? Il mondo è una costellazione di variabili. Considerale a volte.
5b. caso 2 io devo immettermi. Ma se sono le 4 di notte e non c'è nessuno né davanti né dietro e soprattutto nemmeno a sinistra perchè ca**o mi devi far fermare? Io sono una variabile. Le questioni di principio a cosa servono?
6. autostrada. è inutile che sfanali. sto facendo i 130km/h (c'è il tutor e non posso far di più) in più a sinistra ho il guard rail e davanti a me c'è un altro guidatore che ha me dietro e un camion sulla destra. Dove ca**o vuoi che vada? Aspetta no? Guarda più in là del tuo grande naso peloso.
6b autostrada. il fatto di mettere la freccia (due nanosecondi prima di cambiare corsia) non ti da il diritto di sorpassare il camion che hai davanti, magari ci sono anche delle altre macchine che sopraggiungono...osserva il mondo che ti circonda con armonia
6c autostrada. corsie di accelerazione. corsie. di. accelerazione. accelerazione. accelerare. non fermarsi. non. fermarsi. cazzo. no! usa una forza costante sul pedale vedrai che le cose miglioreranno
7. Se metto la freccia molto probabilmente devo svoltare o parcheggiare. Fattene una ragione.
8. Se freno spesso c'è un motivo. Magari uno stop o un pedone che ha la precedenza. Rispettiamo le distanze per piacere.
9. Sei pedone e hai la precedenza ma se mi fai anche una corsetta e mi attraversi in metà tempo sono più contento (nd a. de m.)
10. Piove e ti spaventano le luci riflesse? Hai paura dei camion in autostrada perchè ti sembra ti cadano addosso? Stai a casa. Lì sei protetto e nessuno ti farà del male.
11. Se non sai parcheggiare cerca dei posti facili ed evita di occuparne 3...c'è gente che ha solo una macchina per famiglia ed è senza garage, quindi il posto fuori serve! Le linee bianche o blu le disegnano per una ragione. Prova a pensare quale potrebbe essere.
12. Non ascoltare ligabue. Irrita il tuo vicino. Tanto.
CASO B - sono in bici
Mi sono già dilungato su questo, essendo principalmente ciclista. Sottolineo alcune cose:
1. se ci sono le strisce per i ciclisti potrei sfrecciarti davanti e avresti torto. Quindi rallenta dove sai che c'è un gran passaggio di pedoni-ciclisti, grazie. In questo modo tornerò a casa dalla mia famiglia senza dover sfuggire alle autorità per omicidio.
2. quando esci dal parcheggio e prima della strada c'è un marciapiede ricorda che sul marciapiede marciano i piedi dei pedoni, potresti salvare qualche gamba.

Vabbè, sfogato.

martedì 6 dicembre 2011

Intolleranza


E si che credevo di aver superato la cosa...d'inverno, è noto, le bici in giro sono di meno. Le macchine sempre le stesse e i pedoni un po' di più, per non parlare dei pedoni in vacanza...
Io giro in bici sempre alla stessa andatura, veloce, e sto dove c'è la ciclabile. Adesso poi c'è lungo tutta la strada sia per andare al lavoro che per andare a prendere ilpiccoletto.
Ma veniamo ai pedoni idioti.
Io non chiedo che la gente guardi tutto il mondo che lo circonda ma almeno un minimo...non puoi:
- camminare a zig zag
- tenere la testa bassa
- fermarti all'improvviso per andare a vedere la vetrina di un negozio
- stare fermo sulla ciclabile sorseggiando cianuro
- vedere un amico dall'altra parte della strada e attraversare la ciclabile all'improvviso
- lamentarti della velocità dei ciclisti se ti trovi sulla ciclabile
- lamentarti di non saper dove andare se hai una bici dietro e una che arriva da davanti
- lamentarti di avere un faro in faccia se sei sulla ciclabile
- lamentarti
- non
- puoi
- lamentarti
- cazzo
- perchè
- la
- prossima
- volta
- ti
- stiro

e meno male che è natale...