lunedì 16 luglio 2012

Sogno o son desto?



Io di solito non ricordo i sogni che faccio. E credo fondamentalmente sia un bene che le ultime due volte ho sognato maremoti e inondazioni. Ma questa le batte tutte.
Ovviamente non scendo nei dettagli del sogno anche perché ne ricordo solo alcuni tratti e alcune persone, non bene identificate, che mi accompagnavano.
Mi trovavo in una dimensione onirica (si, sogno nel sogno) e vagavo da un posto all'altro e la realtà che mi conteneva cambiava in base alle scelte che io o i miei amici viaggiatori facevamo. Si passava da fognature a prati verdi e un passo o una scelta apriva drasticamente e irremediabilmente una nuova realtà, diversa e non sempre piacevole.
Arrivo al dunque. Eravamo ad una stazione della metro dove si accalcavano parecchie persone, ma una mi colpisce perchè comincia a vaneggiare qualcosa sui livelli di sogno e sul fatto che quella poteva essere la realtà o forse era solo ancora un livello inferiore e quindi dovevamo fare un ulteriore salto per tornare alla realtà reale (tipo inception) ma con i miei compagni non lo caghiamo perchè sembra un po' un pazzo. Giriamo e giriamo finchè non si apre un passaggio dove tutti, e dico tutti, si incanalano verso quella luce. Io sto seguendo ma mi fermo perchè trovo un libro dal titolo "Finity is my pain" (c'era anche scritto il nome dell'autore ma non lo ricordo). Mi fermo, lo sfoglio e quando mi giro sono rimasto in fondo alla fila. Non mi convince la massa che se ne va e mi guardo attorno. Il pazzo di prima mi fa cenno di seguirlo e io vado con lui dall'altra parte. Istantaneamente mi sveglio (sul serio).
Il problema è la sensazione che mi ha lasciato questo sogno, che ancora perdura...
Sento che se non lo avessi seguito e mi fossi diretto verso la luce dove andavano tutti non mi sarei mai svegliato.
Devo smettere di bere cocacola la sera.
Sticazzi.