martedì 29 maggio 2012

#terremoto


e che siamo lontani...la prima cosa che ho pensato, dopo essermi assicurato che il tagliere appeso alla cucina e il lampadario sopra il letto smettessero di ondeggiare vistosamente, è al terrore che hanno provato le persone che si trovavano vicino all'epicentro.
Se questi ondeggiamenti scuotono e spaventano non oso immaginare cosa significhi provarlo sulla propria pelle...
Altra considerazione sui social network. Facebook poche cose, se non del tipo "oddio che scossa" ""avete sentito" eccetera. Su twitter invece si hanno le notizie istantanee, dopo qualche secondo dalla scossa la hashtag #terremoto era su tutti i profili, mio compreso.
Ma questo post non nasce da questi fatti, duplicabili da chiunque, ma dallaprecarietà della vita e del nostro non voler ammettere che da un secondo all'altro potremmo non esserci più. Siamo un puntino infinitesimale in un mondo che tentiamo di domare ma che basta si dia una scrollatina per farci rabbrividire e riportarci al nostro posto. 
È inutile recriminare o cercare colpe. Avanti. Tagliare gli sprechi e un'ottima idea come ho letto potrebbe essere di destinare i soldi della parata del 2 giugno ai terremotati, visto che le calamità per lo stato non esistono più.
Quindi memento mori e fate adesso tutto quello che state rimandando da un po' di fare. Vivete la vostra vita e non perdetevi nelle piccolezze che ci sommergono tutti i giorni. È tutto troppo breve per sprecarlo così...prendete in braccio i vostri figli, abbracciate le vostre mogli e giocate e parlate e amate e accettate quello che succede, anche se è difficile. Avanti. Forza. E adesso cerchiamo l'IBAN per donare qualcosa a chi ha davvero bisogno.









venerdì 18 maggio 2012

Period



Il grande Ennio Morricone dice:
"La musica orecchiabile, proprio perché tale, assomiglia a qualche cosa già scritta, già proposta alla gente. Se non fosse stata udita non avrebbe successo.
 [...] il cui prodotto e' una canzonetta, a volte dilettantesca, a volte infantile, sempre destinata ad un successo stagionale. [...]".
* tratto dal libro “Anche Mozart copiava” di Michele Bovi.

È tre giorni, forse di più, che volevo scrivere il mio post definitivo sull'argomento Ligabue, avendo trovato nella definizione di orecchiabile data da Morricone il riassunto di quello che penso di tutte le sue canzoni. Sono canzoni orecchiabili, che ti entrano in testa esattamente come le canzonette dello zecchino.
Avete presente il coccodrillo come fa? Ecco, lo starete canticchiando tutti adesso...
Mi sono trovato a canticchiare le sue canzoni proprio come canticchiavo le canzonette dello zecchino quando mio figlio non poteva fare a meno del catalicammello, dei 44 gatti,
di volevo un gatto nero e della Calimero dance...
Ed ecco spiegato il successo stagionale, la notorietà momentanea e il motivetto che ti entra in testa.
È successa però un'altra cosa ascoltando le canzoni. Oltre a essermi entrate in testa le ho ascoltate. Sarà l'età o non so sta di fatto che alcuni testi mi hanno un po' toccato il cuore. Alcune sue parole, lungi da me paragonarle a poesia come fanno alcuni sfegatati, spiegavano però in due righe emozioni complesse.
Quindi il risultato è che, se mi piacesse il tipo di musica che fa, probabilmente comprerei i suoi cd e mi metterei dalla parte di chi lo difende.
Quello che sotto sotto ho sempre pensato è appunto che non mi piace la musica che fa ma alcuni testi riescono a trasmettere emozioni.
E questa è la capacità di un artista. Però adesso che con l'età ho rivalutato il Lucianone e smussato i miei angoli musicali più rigidi lasciatemi attendere con trepidazione il nuovo album di Tankian e, spero, pure quello dei Tool.
Con immutato affetto e reciproca stima
Sincerely yours
Charles Tomorrow