venerdì 24 settembre 2010

Raindrops Keep Falling


Le parole di un amico mi sono rimaste impresse a fuoco mentre parlava della pioggia.
Ci avete mai pensato?
Nell'istante in cui comincia a piovere la prima reazione istintiva istantanea e più comune è quella di ripararsi.
Poi scatta l'ansia da ombrello, sempre che non sia già scattata in anticipo e non si viaggi per la città con tre ombrelli in tasca.
Il nostro corpo è composto all'incirca dal 65% di acqua...
L'acqua piovana è potabile e pulitissima e nonostante tutto questo la nostra paura maggiore è bagnarci!!!
Impensabile...
Da quel giorno quando piove osservo i movimenti che si vengono a creare nelle persone e ammiro quel che succede perchè, come diceva un saggio,

“Se a metà strada ti sorprende un acquazzone, di solito cerchi un riparo per non bagnarti. È un errore. Nonostante tutto, infatti, finirai per bagnarti comunque. Se invece accetti fin dall'inizio che la pioggia ti bagni, la cosa non ti dispiacerà affatto”

giovedì 23 settembre 2010

Tempismo


Richiesta: 19/07/2010 CITTADINO - Autenticazione - Nome utente e/o password smarriti

Risposta: 23/09/2010 Per conoscere il nome utente contatti il call center


martedì 21 settembre 2010

Abusi abusivi

Ok, se guardiamo alla mera e pura legge ho torto. Lo ammetto. Ma un minimo di tolleranza no?
Da quando abbiamo cambiato casa e mi hanno chiuso il passaggio da garage a cantina sono stato costretto a parcheggiare il mostro fuori, sul marciapiede. Davanti a casa.
Dopo quest'estate sfigata: pioggia, cadute, gomme di legno, ecc vedere il Gianni fermo e alla mercè delle intemperie era deleterio per il mio povero cuoricino.
Dopo ulteriori due settimane dal meccanico, dannata spia F.I., tornare e rimettere il motore al solito posto era ancor peggio...
Allora ideona! Nel parcheggio a fianco, altro condominio, c'è un bel posticino un po' riparato dal tetto.
Un piccola insegna campeggia sul muro dell'edificio con scritto "vietato sostare sul passaggio".
Peccato che il passaggio, dove io ho sostato la moto, sia anche interrotto da una zona recintata chissà per quale motivo.
Quindi io ho solo allungato un po' il percorso, che diamine.



Niente da fare. Dopo solo un giorno un bel bigliettino accompagna la mia moto.



Che fare? Spostare la moto all'istante onde evitare ripercussioni fisiche sul Kawa-sassi.
Visto il corretto uso di doppie e di punti esclamativi-interrogativi non vorrei che queste lacune grammaticali fossero abbondantemente compensate sulla cattiveria contro motociclette.
Mah, comunque a me non darebbe fastidio lì...
Tristemente è già ora, causa gomme di legno, di portare il Gianni in letargo.
Spero che durante l'inverno salti fuori un'idonea soluzione...

Qualche idea?

lunedì 20 settembre 2010

Tu aspetta


Cos'è che rovina il mondo? Una semplice e banalissima cosa...le aspettative.
Quante volte perchè ci aspettavamo qualcosa da qualcuno e questo qualcuno si aspettava altro da noi e quindi non c'era intesa le cose sono andate a rotoli?
Quante volte vorremmo essere capiti mentre anche il resto del mondo vorrebbe essere capito con il risultato che nessuno capisce nessuno e il mondo fa quello che vuole?
Scrivo volutamente tutte queste frasi senza alcuna punteggiatura per far capire quanto questo post sia intriso di un significato altro ed elevato e di quanto questo stesso significato sia incasinato.
E' dura vivere senza aspettarsi nulla dagli altri, senza che nulla sia dovuto, godendo di ogni singolo momento e azione regalata dal mondo. E' difficile ma possibile.
Provate a pensare a quanto migliorerebbero le cose, tutti a fare quello che si sentono di fare senza dover far nulla perchè gli altri si aspettano venga fatto.
Mi parlerete quindi di società, che certe cose vanno fatte perchè vanno fatte, che bisogna fare certe cose perchè dopo il resto del mondo ci rimarrebbe male.
Ma pensate che bello se sapeste che il mondo non ci rimarrebbe male? Eh? Provate a pensare a quanto più libero saremmo o potremmo essere.
La cosa più bella sarebbe proprio quella di gioire come dei bambini nel ricevere una qualsiasi cosa non aspettata...
Un mondo senza aspettative sarebbe un mondo più libero, sicuramente.
Il problema è che siamo talmente legati a quello che gli altri possono dire di noi perchè facciamo o non facciamo una determinata cosa perchè il mondo dice che va fatta così che il mondo si aspetta che noi la facciamo e se noi non la facciamo allora il mondo si ritorce contro di noi e noi siamo afflitti dal non esserci comportati come il mondo avrebbe voluto ed essere mal giudicati da esso.
Gli altri, le aspettative degli altri. Purtroppo questo circolo vizioso è formato da tutti noi, siamo tutti soci ad honorem (cit. Elio e le Storie tese).
Quanti di voi rimangono perplessi se qualcuno non li saluta, ad esempio.
Mi aspetto che il signortaldeitali mi saluti e se non lo fa mi chiedo: come mai?
Gli avrò fatto qualcosa di male? E se adesso mi rigasse la macchina?
Questa aspettativa infranta potrebbe portare a non salutarlo la volta successiva...innescando una reazione a catena...
Magari non saluta semplicemente perchè ha avuto una giornata del menga e non mi ha nemmeno visto...ma questo crea scompensi in quanto si vede il gesto del non salutare come una mancanza di attenzione nei nostri confronti...
Provateci, a non salutare una persona che conoscete. Vedrete che effetto!

Adesso, per smorzare un po' i toni e scendere a livello scazzo una domanda: preferireste andare a letto con una strafiga/strafigo e non poterlo dire a nessuno, ma proprio a nessuno (ma quindi essere vero) o NON andarci a letto ma essere certi che tutto il mondo ci credesse ciecamente (quindi una vera bugia)?

giovedì 9 settembre 2010

La profezia che si autoadempie


Ci avete mai pensato? A quello che fate intendo...e non solo quello che fate coscientemente...
Parlo anche di ciò che fate senza saperlo. Chiaro che non lo sapete. Ma se vi dicono che potreste saperlo comincereste a guardare perlomeno no?
Quindi. Voi fate una cosa inconsciamente. Facendola inconsciamente non vi accorgete di farla, poichè la fate senza pensarci.
Vi dicono che ci sono cose che fate senza saperlo. A questo punto avete due alternative: mandare a cagare chi ve lo dice o porvi dei dubbi.
La prima via è sempre la più facile, la seconda sempre più difficile (come le pillole di Matrix).
Ok, mettiamo che adesso cominciate a guardare, cosa succede?
Una cosa incredibile...e da qui il titolo del post...
Provate a pensarci...adesso sapete che qualche comportamento è attuato non per una vostra scelta ma solo per confermare un vostro pensiero iniziale.
Quindi voi avete un'idea di come dovrebbero andare le cose o di come dovreste comportarvi, poi le cose vanno in un'altra maniera ma voi fate in modo, spesso inconsciamente, di farle andare come avevate previsto.
Lo fate per dimostrarvi che non vi sbagliate, anche mentendo a voi stessi, per dimostrare che quel comportamento è corretto...

martedì 7 settembre 2010

The Unthinking Majority


We don't need your hypocrisy
Execute real democracy.
Post-industrial society
The unthinking majority

La pubblicità di Ballarò dell'ultimo periodo ha scatenato in me la necessità di scrivere questo post.
La rabbia e l'insofferenza delle persone che vedo camminare per strada tranquille e dopo pochi secondi, per un'inezia, insultare altre persone mi ha fatto pensare di scrivere questo post.
Le cacche dei cani lasciate ovunque e non raccolte mi ha infastidito, ma questo non c'entra una mazza con questo post.

Partiamo da quello che sappiamo già: la gente non legge le istruzioni.
La gente non vive, sopravvive.
La gente a volte guarda la propria vita scorrere e si sveglia quando ormai è tardi.
Avete visto il premio oscar come miglior film straniero (Il segreto dei suoi occhi)?
Per "chiudere" alcune cose e accorgersi di altre non fatte o dette Benjamín deve arrivare alla pensione...
Spesso siamo così presi e accecati da quanto dobbiamo fare fare fare che non ci accorgiamo di quello che ci sta attorno.
E questo fare è un fare piccolo, costretto dalle circostanze, un fare quasi obbligato.
A volte un fare per nascondere altro.
Un fare a metà, però di corsa.
Quanti sono sopraffatti da tutto quello che c'è da fare?
E si perdono tutto quello che di bello ci regala questo mondo strano?
Mi ci metto anch'io in mezzo a tutti, o a molti.
Mi sono reso conto di recente che molte delle mie scelte sono state dettate proprio da questo fare.
A volte senza cognizione di causa. Fare e basta.
Ma non siamo qui per parlare di me...

Se la gente si rendesse conto di quello che dice MENTRE lo dice, forse non lo direbbe.
Se la gente si fermasse a guardare o a giocare col proprio figlio forse non uscirebbe di casa incazzata, pronta ad investire chi gli rompe le palle.
Se la gente riuscisse ad ascoltare veramente l'altro forse non ci sarebbero tutti questi problemi...dice un proverbio (all'incirca, non ricordo di chi sia): "Gli dei hanno dato agli uomini due orecchie e una bocca per poter ascoltare il doppio e parlare la metà".
Se la gente si ponesse qualche piccola domanda prima di fare le cose magari poi le farebbe meglio.
Il dubbio aiuta. E' faticoso ma aiuta.
Se la gente pensasse sarebbe un mondo migliore.
Se la gente non se ne fregasse totalmente sarebbe ancora meglio.

Il mondo è bello, difficile, confusionario, a volte incomprensibile, ma bello.
Diamo fiducia al mondo e a quello che porta con sé, vivremo tutti più tranquilli e rilassati, forse...
Altra citazione, da American Beauty:
"Potrei essere piuttosto incazzato per quello che mi è successo, ma è difficile restare arrabbiati quando c'è tanta bellezza nel mondo. A volte è come se la vedessi tutta insieme ed è troppa. Il cuore mi si riempie come un palloncino che sta per scoppiare e poi mi ricordo di rilassarmi e smetto di cercare di tenermela stretta. E dopo scorre attraverso me come pioggia e io non posso provare che gratitudine per ogni singolo momento della mia piccola, stupida vita. Non avete idea di cosa sto parlando, ne sono sicuro, ma non preoccupatevi.. Un giorno, l'avrete.."

Io non l'ho ancora capito...ma forse comincio a vedere qualche piccola, stupenda, sfumatura...