domenica 24 agosto 2008

Non c'è due senza tre

Eccoci all’ultimo, ma solo in termini temporali (last but not least – non c’entra a pieno ma secondo me un po’ di inglese serve in questo blog - ), matrimonio dell’estate 2008.
Questo era un po’ più speciale perché oltre al rito del matrimonio i due piccioncini hanno unito anche il battesimo del loro fantastico bimbo! Ma veniamo ai fatti: il weekend comincia nel peggiore dei modi: un venerdì incolonnato per raggiungere la moglie a casa dei parenti dopo una settimana di lontananza. Dopo un viaggio estenuante, per fortuna condito con giuste dosi di Slipknot, Incubus e Tool (se non conoscete nessuno di questi gruppi vuol dire che ligabue un po’ vi piace, e non dovreste leggere il mio blog) arrivo nella CCC. Sabato votato allo scazzo ma impossibilitato per nubifragio in atto con grandine annessa.
La sera cena con parents e domenica mattina levataccia per raggiungere la location del matrimonio in tempo. Viaggio di merda, lungo, caldo e tra incidenti vari e beoti che tornano dalle ferie ad andatura cammello afghano disidratato ci mettiamo una vita. Stop and go per cambio vestiti e ascelle e poi verso i monti!
Il viaggio, con il navigatore umano (la macchina di fronte a noi) è perfetto, siamo in orario e chiediamo gentilmente ad una signora il permesso di parcheggiarle sulla sedia a dondolo (la casa è attaccata alla chiesa). Permesso accordato! Gli sposi ci truffano lasciando la loro macchina addobbata da sposi alla guida di un beffardo complice e giungendo alle spalle della folla, distratta dal falso arrivo (geniale). Poi passano dieci lunghi minuti (hanno dovuto parcheggiare molto più in là…) e finalmente arrivano! Sono tutti e tre bellissimi, il dettaglio rosso su ognuno di loro è ciò che rende il trio perfetto. Veramente splendidi (ma potete valutarlo anche voi, la foto c’è). La chiesa è piccola ma accogliente, noi si va sul soppalco e ci accaparriamo una vista invidiabile!
La cerimonia dura 90’ + due tempi supplementari (citazione tratta liberamente da Ceyc)…eterna…per fortuna riusciamo a distrarci commentando il parroco…uomo d’altri tempi, quando le risposte alle domande retoriche non erano proprio scontate!!! Topica la spiegazione sul significato di girasole commentando gli addobbi floreali della chiesa: “Cosa vuol dire girasole? Gira…Sole…che gira attorno al…gira intorno al? Sole!” (eh certo, il girasole prende lo shuttle e fa un giro intorno al sole…ndc).
Anche la pronuncia (pregate insieme a me dişşepoli – tutti insieme fratêli e sorelë) ricorda momenti di catechismo ormai sotterrati sotto una coltre di parolacce e sigarette e tutto quel periodo buio che è l’adolescenza…ma torniamo agli sposi…
La cerimonia è semplice e gli sposi sono emozionati al punto giusto e il battesimo finale da quel pizzico in più ad una giornata così speciale!
Finita la messa e fatte le dovute congratulazioni a degli sposi che sembrava non credessero a quello che era successo, quasi intontiti dalla felicità e che si cercavano stringendo e baciando persone che si accalcavano dinnanzi, tutti alla casa dello sposo per il banchetto (tra parentesi io e consorte non avevamo neppure pranzato)!
L’atmosfera è bucolica, verde ovunque…piante, arbusti, alberi, ramoscelli, erba, foglie…sembrava una serra! E in mezzo, tra un arbusto e l’altro, i tavoli per gli invitati. C’erano pure tante, forse troppe, rose spinose e laceranti…ma questa è un’altra storia…comincia l’arrembaggio al cibo (la fame è forte) fino all’apoteosi carne alla piastra gentilmente cucinata da dei cuochi sopraffini (mi dispiace aver rifiutato il secondo giro ma ero proprio alla frutta) e tutto condito da dell’ottimo vino…
In un anfratto vicino al tavolo dove ci eravamo piazzati, scopro con gioia e trasporto ciò che mi avrebbe tenuto legato a sé per tutta la serata: china in un angolo, con delle foglie sopra, lasciata un po’ a sé stessa, ignorata perfino da alcuni stava lei, la chaise long da polleggio totale! Mi ci piazzo sopra, con la mia birretta e le mie cicchette, e mi alzo solo nei momenti di bisogno (spegnere la cicca, riempire il bicchiere, osservare con sommo divertimento i giochi preparati per gli sposi, ecc.).
Badate bene, per alzarsi intendo dire posizionare la sedia in posizione eretta, mai e poi mai sarei riuscito (d’altronde non l’ho fatto) ad alzarmi e lasciare Chaise da sola (la stanchezza ormai accumulata sin da fine maggio me l’ha fatta addirittura umanizzare…).
La serata continua con dei momenti indimenticabili di pura musica, allietati e spronati al canto da due menestrelli d’eccezione (e che per fortuna sono stati così cortesi da non cantare l’abominevole cantante sfigato, che avendo già nominato una volta in un unico post non posso più citare).
Gli sposi, come tutti i matrimoni del resto, si sono divisi tra parenti e amici tutti e noi abbiamo avuto la fortuna di avere lo sposo come cantante di una nota canzone spagnola eseguita con molto trasporto e sentimento dal novel coniuge! Ottima interpretazione!
Ultima nota per questo post sono stati i saluti finali. Nel mentre che ci accingevamo all’uscita trovo mamma papà e parenti alle prese con il piccolo che, frastornato dalla moltitudine di persone, si ritrova nervoso e un po’ affaticato, non riuscendo a trovare ristoro in un sonno profondo.
Mi siedo accanto alla mamma, lo guardo nella sua innocenza e nelle sue tribolazioni di bambino finché non trova un po’ di pace e di serenità, guardandomi insistentemente e diventando tutto rosso. Alché, un po’ spaventato, chiedo lumi e scopro che un po’ del nervoso era dovuto ad un piccolo problema intestinale…che fa molto schifo per i grandi ma per i piccini è divertente osservarli ed inoltre, come scopro proprio dal babbo: “la cacca dei bambini è santa!”.
Auguri e buon viaggio!

2 commenti: