sabato 16 giugno 2012

Io sono Kenzo


In ritardo di circa un mese ecco il mio post sul primo matrimonio-combo-battesimo della bassa. L'era anca ora!
Ma passiamo ai fatti! Preventivando una giornata lunga e cercando di godersela a pieno abbiamo "mollato" il grande dai cuginetti e sequestrato la macchina del fratellone. Zozza a dir poco.
Arrivati a casa degli sposi cerchiamo di ambientarci in mezzo a caldo torrido e vestiti eleganti. Salutiamo vecchi amici, addormentiamo figlie nuove, beviamo vino-acqua-succo in modalità overflow e fumiamo mille cicche (chissà perchè in questi momenti mi viene una voglia irrefrenabile...).
Lo sposo è elegante ma la piazza in testa lo fa sembrare un rabbino con la Kippah, mentre la sposa è proprio sgargiante!!
Arrivati alla messa parcheggio al posto di uno scooterone all'ombra ma il caldo ci perfora...il fresco dentro viene subito smorzato nel tenere in braccio mia figlia, che viene successivamente immortalata svariate volte dal fotografo, che mi saluta pure (ma lo conosco?).
La liturgia è la "solita" vecchia storia del costruire su roccia o su sabbia quindi non mi dilungherò. Il piccolo è stato un signore anche se l'avvicinamento a Dio quando gli hanno messo l'acqua in testa dev'essere stato traumatico e non era felicissimo.
Il don era molto lusinghiero nei confronti del coro e sempre molto preciso nel parlare, forse troppo. Forse pure troppo attento al coro...
Da segnalare il diacono, identico a Bud Spencer. Quando si è avvicinato per l'offertorio ho deciso di donare metà dei miei averi per evitare discussioni.
Il momento degli sposi è stato bello anche se l'uomo ha sempre il vantaggio di parlare per primo. Dopo la sua promessa infatti toccava alla sposa che l'ha detta singhiozzando per l'emozione. Teneri!
Il prete conclude poi la celebrazione inneggiando alla bravura del coro e ricordando che se vogliamo sostituire il lancio del riso (spreco in faccia a chi muore di fame) con il lancio di soldi (non di metallo che quelli fanno male) siamo i benvenuti!
Optiamo per i coriandoli.
Il coro chiosa con Oh Happy Day e dopo il triplo applauso il don chiede alla platea se vogliamo un altro canto. No grazie. A posto così. 
Poi si passa al reparto cena e riusciamo a resistere fino alle 21 circa. Nel frattempo dopo aver sbevazzato qualcosa passo alla coca e alle chiacchiere con il resto degli amici d'infanzia. Qualche chiamata agli zii e poi il cuore ci richiama dal figlio grande ormai in modalità sonostancoqualsiasicosatuoiofacciamomiincazzoepiango. Lo portiamo nel letto e il giorno dopo si parte per le vacanze. Buon viaggio agli sposi e bravi tutti!

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