giovedì 12 gennaio 2012

La vita su due ruote, senza motore


È incredibile cosa si possa realizzare semplicemente andando in giro in bicicletta. Mi è successo qualche giorno fa, mentre andavo/tornavo a casa infreddolito dalle temperature glaciali.
Prima un quasi scontro mentre tentavo di spostarmi a destra per evitare l'impatto mentre anche l'altro ciclcista si spostava dalla stessa parte per evitare l'impatto, o forse per cercarlo...poi un altro incontro con una ciclista in un continuo scambiettamento di direzione fino a sfiorarsi sollevati di aver evitato l'inevitabile.
Ecco. È incredibile o no? Secondo me questi du eincontri racchiudono l'essenza del rapporto con gli altri: si può provare a capire, immaginare, mettersi nei panni dell'altro ma non ci si riuscirà mai completamente perchè ogni persona ha vissuto esperienze troppo diverse, anche se simili, per poter essere veramente compresa. Si può invece fregarsene e andare dritti per la propria strada, rischiando di cadere e far cadere chi ci sta vicino, si può essere titubanti e nel tentativo di far capire e farsi capire peggiorare le cose. 
Si può capire qualcuno si e qualcuno no, sbandando e zigzagando ma nel complesso essere coerenti con le proprie scelte.

Il viaggio in bici come metafora della vita, ma ci pensate? Incredibile.

1 commento:

  1. sì, quello dei due ciclisti che impattano dopo mille mosse per evitarsi è un vecchio problema...
    ma la soluzione c'è: i sensi unici per le piste ciclabili...
    ciao

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